FACCIA GIALLA - ARTISTI QUOTATI - ARTISTI QUOTATI

ARTISTI QUOTATI
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''Faccia Gialla - Faccia 'ngialluta''

Opera d'arte del Maestro Raffaele Ciotola


Raccontare la storia di questo santo così importante per Napoli non è compito facile. Infatti, se da una parte la sua biografia non è ancora pienamente accertata, dall’altra parte però la sua figura si è arricchita nei secoli di così tanti dettagli storici e racconti popolari che è oggi diventata una tradizione folkloristica e profondamente legata al popolo napoletano. E così le numerose fonti storiche accreditate si fondono con il mito e la leggenda. La storia ufficiale lo identifica come Vescovo di Benevento, martire cristiano intorno al 300 d.C. sotto l’imperatore romano Diocleziano: egli cadde vittima delle persecuzioni cristiane vicino a Pozzuoli e fu condannato a morte per decapitazione insieme ad altri credenti, l’esecuzione avvenne nella località chiamata Solfatara. San Gennaro è attualmente venerato come patrono della città di Napoli. Il suo culto si caratterizza principalmente come ‘culto di reliquie’ ed ha origini antichissime: si fa risalire proprio all’epoca del martirio del santo oppure alla prima traslazione delle sue spoglie (IVV secolo d.C.). La sua santificazione avvenne nel 1586 ad opera di Papa Sisto V, ma il culto delle sue reliquie era già vastamente diffuso: i fedeli lasciavano numerosi segni e testimonianze all’interno della sua catacomba già prima che Gennaro venisse proclamato santo, dopodichè la tomba divenne presto meta di pellegrinaggio. Dopo molteplici vicissitudini riguardanti proprio le sue reliquie, secondo la tradizione oggi le sue ossa vengono conservate nella cripta che porta il suo nome e che si trova sotto l’altare maggiore del Duomo, mentre il suo sangue raccolto in ampolle è custodito insieme al suo cranio nella ‘Cappella del Tesoro di San Gennaro’. L’usanza vuole che per tre volte ogni anno (precisamente il primo sabato di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre) un’ampolla venga esposta al pubblico in presenza dell’Arcivescovo di Napoli ed è in queste occasioni che avviene il famoso “Miracolo”, ovvero si assiste alla liquefazione del sangue. La credenza popolare attribuisce alla buona riuscita del fenomeno un significato di buon auspicio. In assenza di dati scientifici riguardanti tale prodigio, la Chiesa Cattolica non impone ai propri fedeli l’obbligatorietà all’assenso della propria fede ma approva la venerazione popolare verso il santo. Il legame della figura di San Gennaro con il popolo partenopeo è tuttora vivo e forte; inoltre il suo culto ha raggiunto ormai dimensioni internazionali e non accenna a diminuire. Questo risultato è stato ottenuto grazie ad un duplice percorso sviluppatosi nel corso dei secoli: se da un lato la città di Napoli ha saputo esportare nelle grandi capitali europee e mondiali la propria cultura e la propria devozione, dall’altro anche i napoletani emigrati all’estero hanno saputo mantenere viva la propria identità culturale e religiosa. Ecco quindi perché, accanto ai grandi musei internazionali che espongono numerose opere raffiguranti il santo (es: Spagna, Francia, Usa, Nuova Zelanda, Ungheria, Italia), ci sono anche le feste e le processioni che vengono organizzate ogni anno il 19 settembre dai devoti di San Gennaro a Napoli e in luoghi sparsi in tutto il mondo (es: New York, a Los Angeles, a Rosario in Argentina, a San Paolo del Brasile, a Chicago, a Toronto, a Melbourne, a Sidney).




L'artista Raffaele Ciotola nasce a Napoli il 17 ottobre 1964, sostenuto da una madre attenta e sensibile che promuove i suoi studi, assecondando la sua indole artistica. Consegue il diploma di maturità artistica e quello di Maestro d'Arte all'Istituto Statale d'Arte "Filippo Palizzi" di Napoli nel 1983. Fin da giovanissimo si dedica alla pittura in modo professionale e, dopo aver esordito nel 1980 in occasione di una mostra collettiva nella sua città natale, proseguirà partecipando ad altre collettive e personali in numerose città italiane fino al 2002 (Piano di Sorrento, S.Anna a Napoli, Miano, Viterbo, Milano, Portogallo). Viene premiato dal prof. Franco Girosi, insigne artista napoletano del secolo scorso, con la medaglia d'oro alla Biennale Nazionale di Arte sacra a Torre del Greco nel 1980. Fondamentali per la sua formazione gli incontri con il prof. Franco Girosi e con l'artista Luigi Signore, considerato al momento tra i migliori scultori presepiali in Italia. Intraprende gli studi musicali, frequentando il corso di canto presso il Conservatorio di Napoli, ma l'incontro avvenuto a Roma nel 1987 con il maestro Renato Guelfi, cantante lirico e pittore, sarà determinante per la sua crescita professionale, tanto da portarlo ad esibirsi come cantante in alcuni teatri nazionali (Lecce, S.Maria di Leuca, Ronciglione, Villa Pignatelli a Napoli). Tra i riconoscimenti a lui attribuiti, si menzionano: la medaglia d'oro al Premio "La Triade", Palazzo Sormani - Sala del Grechetto - Milano; il diploma d'onore a S.Anastasia, Napoli. Al 2002 risale la mostra personale nella Tuscia, in occasione della quale espone per la prima volta alla Sala Anselmi di Viterbo. Il suo stile pittorico e la sua produzione si contraddistinguono per l'uso intenso del colore e per gli effetti chiaroscurali, esprimendo una libertà creativa ed un'energia vitale smisurata, senza nascondere emozioni forti ed eloquenti, lasciando a chi osserva una speranza, una luce, quella che conduce oltre la solitudine sfumando ruoli e convenzioni sociali. Infatti, dalla fine degli anni '90, la sua attività si concentra maggiormente su temi di attualità e risente dell'impegno civile speso contro l'omofobia e i comportamenti discriminatori, rendendosi propugnatore di messaggi anticonformisti, tuttavia ispirati da valori etici universali. Nel 2003 crea il movimento artistico "STOP HOMOPH ART" che si prefigge di diffondere la cultura del rispetto e della lotta contro l'omofobia. È così che ai paesaggi e alle visioni oniriche, a quelle ermetiche e metafisiche della prima fase, si sostituiscono opere di riflessione e giudizio, che vengono ben accolte dal pubblico e dalla critica, suscitando anche l'attenzione di Jean-Louis Cougnon, Capo Divisione presso la Direzione generale del Parlamento Europeo.

* Nel 2018 ha creato un secondo movimento artistico ''ROCK ART CIOTOLA''. Ha lo scopo di abbellire personaggi famosi di tutto il mondo in stile Rock, con rispetto e senza prenderli in giro. Lo stile è quello di tatuarli soprattutto dalle spalle verso l'estremità del collo per elevare il loro aspetto ai massimi livelli estetici.

* La ''FINGER ART CIOTOLA'' un Movimento Pittorico rivoluzionario che ci invita a un viaggio straordinario nel cuore della storia. Con un gesto semplice eppure potente, Ciotola utilizza il proprio dito come pennello per catturare l'essenza di grandi personaggi del passato.
Sulla punta di un dito, l'artista dipinge tratti distintivi, espressioni e caratteristiche che rendono inconfondibili figure storiche. È come se, con un tocco magico, Ciotola riuscisse a far rivivere questi personaggi, riportandoli al presente attraverso un'opera d'arte unica e originale.

* L'opera d'arte "Italia contro il razzismo" dedicata alla lotta al "razzismo" che è stata apprezzata per corrispondenza dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella.

* ''San Bonaventura da Bagnoregio'' l'opera è esposta nella Concattedrale dei Santi Nicola, Donato e Bonaventura - Bagnoregio - Viterbo.

* L'opera d'arte ''La Madonna di Fátima'' è UFFICIALMENTE entrata a far parte della COLLEZIONE del Museo di Fátima.

email : maestror.c@gmail.com

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